Omologato ad un ex artigiano attualmente disoccupato, dal Tribunale di Treviso, piano di liquidazione del patrimonio, procedura prevista dalla legge 3/2012. Il sovraindebitato lamentando di non essere più in grado di adempiere regolarmente ai propri debiti a causa di un perdurante squilibrio tra le obbligazioni dal medesimo assunte e il suo patrimonio prontamente liquidabile, evidenziando, altresì, che detta difficile situazione aveva provocato inadempimenti, alle relative scadenze, degli impegni assunti, non ricorrendo le condizioni di inammissibilità di cui all’art. 7 comma 2 lett. A) e b), chiedeva all’OCC la nomina di un professionista per lo svolgimento delle funzioni e dei compiti che la Legge 3 del 2012 attribuisce agli organi di composizione della crisi da sovraindebitamento; il professionista nominato come gestore della crisi a seguito dell’accettazione dell’incarico, analizzava i dati attestandone il piano con relazione particolareggiata inviata per l’omologa al Tribunale competente.
RIEPILOGO DEBITORIA E PATRIMONIO DISPONIBILE:
Debiti tributari con Agenzia delle Entrate | 14.053,79 euro |
Debiti tributari con Agenzia delle Entrate e Riscossioni | 63.292,55 euro |
Spese prededucibili OCC | 3.870,89 euro |
TOTALE DEBITI | 81.217,23 euro |
importo derivante da liquidazione del patrimonio | 13.181,63 |
debito stralciato | 68.035,60 |
% di debito stralciato | 83,77% |
La proposta avanzata dal sovraindebitato si basa sullo schema liquidatorio con cessione di tutti i beni presenti, quali l’intero importo di una polizza vita già riscattata pari ad euro 13.181,63, nonché delle somme presenti sui conti correnti, depositi a risparmio e carte di credito e di eventuali beni futuri che dovessero entrare nelle disponibilità patrimoniali del debitore nell’orizzonte temporale di quattro anni dalla data di ammissione alla procedura di composizione della crisi. Pertanto il cittadino trevigiano a fronte di 81.217,23 euro di debiti totali ha messo a disposizione dei creditori tutto il suo patrimonio ammontante a 13.181,63, ottenendo così uno stralcio di circa l’84% del debito totale che aveva nei confronti dello Stato.
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Di seguito si allegano sentenza e ricorso: